La storia di Mario.

Nel 1954 Mario aveva 5 anni e viveva a Napoli con la famiglia. Ogni giorno il piccolo Mario andava a giocare da un amichetto che abitava nel suo stesso palazzo, al piano di sopra. Tra la sua casa e quella dell’amico c’erano due rampe di scale.

Una sera Mario, mentre giocava con l’amico, sentì la madre chiamarlo per la cena e poiché si era fatto tardi volle fare le scale di corsa. "Nella fretta, però ", racconta, "inciampai proprio al primo gradino e caddi giù a capofitto, col viso in avanti. Ma proprio mentre ero in posizione quasi orizzontale e stavo per sbattere la faccia sui gradini, sentii che una forza misteriosa ma irresistibile mi teneva sollevato a mezz’aria, facendomi planare dolcemente. Incredulo ma estasiato, vivevo quella meravigliosa esperienza con la sensazione di sognare: stavo volando! Feci in questo modo la prima rampa di scale; poi, quando fu arrivato al pianerottolo, il mio corpo – sempre sollevato a mezz’aria – si girò e fece in volo anche la seconda rampa: alla fine mi ritrovai in piedi di fronte alla porta di casa mia. Il tutto sarà durato una quindicina di secondi. Per tutto il tempo della discesa era stato come se una forza (o forse "due mani"?) mi avessero tenuto sollevato reggendomi all’altezza della vita, come si fa quando si vuole insegnare a qualcuno a nuotare.

Tutto sbalordito ed emozionato suonai il campanello, e alla mamma che venne ad aprirmi gridai: "Mamma, ho volato!". La mamma non diede nessun peso alle mie parole e mi sollecitò ad andare a tavola.