La Tecnica Incisoria |
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ACQUATINTA Tecnica indiretta intesa ad ottenere attraverso la morsura dell'acido, una granitura della lastra, che nella stampa si traduce in aree tonali con effetti di chiaroscuro simili all'acquerello. Sulla superficie della lastra (sgrassata) si fa precipitare della polvere di colofonia o di bitume giudaico. Ponendo successivamente la lastra su di una fonte di calore, le particelle resinose si rapprendono aderendo al metallo. Coperte le zone che si vogliono bianche alla stampa, con la consueta vernicetta per acquaforte, si immerge la matrice nella soluzione acida per la morsura. L'azione corrosiva si manifesterà solamente negli interstizi fra le particelle di resina, provocando una granitura del metallo più o meno fitta e profonda, a seconda del grado di copertura e del tempo di morsura. É a J.B. Le Prince (1752-1813) che viene attribuita l'invenzione di questa tecnica, che verrà valorizzata (isolatamente o associata all'acquaforte) soprattutto da F. Goya, nelle celebri serie dei "Disastri della guerra", dei "Proverbi" e dei "Capricci". Fra XIX e XX secolo, praticano l'acquatinta, soprattutto associata all'acquaforte, fra gli altri: E. Manet (1832-1883), M. Klinger (1857-1920), K.Kollwitz (1867-1945), E. Munch (1863-1944), M. Marini (1901-1980), A. Àlexeieff (1901-1982). Combinata alla maniera a zucchero verrà adottata da G.Rouault (1871-1958), P.Picasso (1881-1973), J. Mirò (1893-1984), E. Schumacher (n.1912). |
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