Pietro Floridia Napolino nacque a Modica il 5 maggio 1860. Da
giovinetto cominciò a studiare il pianoforte e fu tale la passione dimostrata negli studi
che i suoi genitori nel 1873 acconsentirono alla sua iscrizione al Conservatorio di
S.Pietro a Majella (Napoli), uno dei più famosi istituti musicali del tempo. Ivi studiò
pianoforte sotto la guida di Beniamino Cesi, di cui fu allievo prediletto; contrappunto e
composizione con Lauro Rossi.Ancora allievo del Conservatorio, alcune composizioni che
fece pubblicare dalla Casa editrice Lucca di Milano lo fecero conoscere, ottenendo
risonanza nazionale. A soli 19 anni conseguì il diploma di composizione e di direzione
orchestrale. E' del 1882 la sua prima opera Carlotta Clepier lavoro brillante per musica,
diviso in tre atti, su libretto di Antonio De Lerma dei Castelmezzano. L'opera
rappresentata a Napoli il 7 maggio ottenne un successo superiore a qualsiasi aspettativa.
In un successivo periodo di studi, durato tre anni, Floridia
conseguì una più solida perizia sia come concertista e direttore d'orchestra che come
compositore. Alla fine del 1885 inizio' un giro di tournées in Italia e all'estero,
eseguendo brani pianistici di sua composizione. Viene invitato a Parigi per dirigere dei
concerti.Ma è costretto a declinare l'invito, per impegni più pressanti e importanti in
Italia. Nel 1888, per meriti artistici, il Conservatorio Regio di Palermo, gli assegnava
la cattedra di primo professore di pianoforte. L'anno seguente, con la sinfonia in re
minore conseguì il primo premio ad un concorso indetto dalla Società del Quartetto di
Milano. Ancora, nel 1892, consegue un altro prestigioso premio (sempre indetto dalla
Società del Quartetto) con una Sonata per pianoforte in quattro tempi stile classico.
Poco tempo dopo Floridia si recò a Molano dove l'amico Arrigo Boito
favorisce l'incontro con l'editore Giulio Ricordi che lo scrittura per un opera, della
quale il compositore intendeva scrivere anche il libretto. Nacque così la composizione
che renderà Floridia famoso in Italia: l'opera Maruzza , il cui soggetto è ambientato a
Modica. Nel 1894 l'opera viene rappresentata al Malibran di Venezia. Tutta la stampa
esultò per l'opera, definendola degna della migliore tradizione italiana.Nel 1896 gli
vienne commissionata dal comune di Bergamo un'ouverture in onore di Donizzetti, del quale
l'anno seguente sarebbe caduto il centenario della nascita. L'ouverture, eseguita in prima
assoluta il 27 novembre 1897 alla Scala di Milano, fu per il musicista modicano un altro
trionfo. Il suo capolavoro giunse nel 1899 con La colonia libera, su libretto di Luigi
Illica, rappresentata l'8 maggio al Teatro Costanzi (oggi Teatro dell'Opera) di Roma, alla
presenza della Corte Reale.
Nel 1900 Floridia è alle prese con la traduzione ritmica del "
Tristano ed Isotta" di Wagner, rappresentato sempre alla Scala di Milano, sotto la
direzione di Arturo Toscanini. Da allora tanti teatri italiani e stranieri saranno meta
del Floridia. A rivalsa di ciò, nel "Giornale di Sicilia" del 9/10 novembre
1904 (prima che Floridia partisse per gli Stati Uniti ) a firma Vetere, si può
leggere:"...Milano 8,ore 13. Ieri sera al teatro Dal Verme si rappresentò l'opera
" Colonia Libera" del maestro siciliano Pietro Floridia. La stampa ritiene
unanimemente che Floridia è un ottimo musicista e che la sua opera deve considerarsi la
migliore fra tutte le produzioni italiane degli ultimi anni....".
In America, dal 1906 al 1908 insegnò al College of Music di
Cincinnati.Ed è sempre a Cincinnati che nel 1910 nacque un'altra opera,su testo inglese
di Paul Jones: Paoletta. Dopo il periodo passato al College, si trasferisce a New York
dove nel 1913 organizzòe diresse un'orchestra sinfonica italiana.
Nel 1904, il critico e scrittore americano Rupert Hughes nel
"Supplemento italo-americano del Cristoforo Colombo" scriveva di lui:
"...In prova di quanto il M. Floridia sia tenuto in alto conto
in Europa, mi limiterò a citare il fatto che la sua Sinfonia in Re minore è stata scelta
a rappresentare l'Italia in una serie di concerti internazionali, che saranno dati
prossimamente a Zurigo, sotto la direzione del celebre Dottor F. Hegar, che fu tra i più
intimi amici ed è certo tra i più famosi interpreti di Brahms. Ognuno di questi concerti
è dedicato alla musica sinfonica di un paese, che dovrebbe essere rappresentato da quel
musicista vivente che ne sia ritenuto il principale prototipo. La Germania da Riccardo
Strauss, la Russia da Glazounow, l'Inghilterra da Helgar, la Francia da Vincent d'Indy e
l'Italia da Pietro Floridia...".Da allora, stranamente, una cappa di silenzio ed
oblio scesero sulla figura di Pietro Floridia. Il 16 agosto 1932, a New York, nella stanza
554 dell'Harkness Presbiterian Hospital, il musicista siciliano, dopo un delicato
intervento chirurgico, chiudeva gli occhi per sempre. Fino all'ultimo lottò e sperò in
una sua resurrezione artistica, o tutt'al più, che la sua musica gli sopravvivesse.
Pietro Floridia : musicista senza patria : analisi per una
rivalutazione / Giovanni Dormiente ; postfazione di Arturo Sacchetti. - Modica : Azione
Ecologica, 1991.
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